La molecola per l'energia verde è l'obiettivo del progetto europeo ERC DeepSeep (ANSA)
In Groenlandia cercheremo le tracce dell'idrogeno naturale, una molecola geologica che a lungo ci è sfuggita, ma che ora diventa sempre più importante per un futuro energetico sostenibile.
Ci sposteremo verso Sud in barca, partendo dalla capitale, Nuuk, guidati dal Capitano Erik Palo Jacobsen. Al nostro gruppo del DeepCarbonLab dell'Università di Bologna si aggiungeranno un collega del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Torino, uno studente di Copenaghen, e un fotogiornalista per documentare la spedizione. Guarderemo rocce antichissime.
Però, ora dopo ora iniziamo a mettere dei punti fermi e a capire cosa un nostro predecessore di 50 anni fa ha cercato di dirci con conoscenze molto diverse da quelle di oggi. Ma oggi è anche stato il giorno degli avvistamenti. L’area del pomeriggio è forse uno dei posti più belli in cui sia mai stato.
È un giorno importante. Nonostante la spedizione si sia dovuta adattare a condizioni naturali non favorevoli, le osservazioni raccolte di ieri sono state molto incoraggianti. Oggi proviamo di testarle al più possibile, facendo confronti incrociati cercando le risposte che i colleghi potrebbero farci, e alle quali non potremmo facilmente rispondere senza aver organizzato al meglio le nostre operazioni sul campo.
Sappiamo da nostre analisi precedenti che c’è idrogeno nelle rocce, e siamo qui per cercare di capirne di più. L’idrogeno geologico è una nuova frontiera. A lungo abbiamo creduto fosse molto raro, ma ora e sempre di più emerge come una molecola più comune del previsto. Ma questo vuole anche dire che non siamo ancora abituati a capire come si manifesta e come le rocce ci fanno capire della sua presenza.
I più “freschi", come si dice in gergo. Il cielo è coperto, con nuvole che sis postano veloci. Tira un gran vento e le mani gelano senza guanti. Raccogliamo in fine dieci campioni. Senza poter realmente immaginare cosa troveremo una volta preparati per essere studiati al microscopio. Le prime ore di viaggio sono molto emozionanti. Paesaggi nordici impressionanti, tra fiordi, falesie di roccia e enormi lingue glaciali. Ma le emozioni più forti sono per i primi iceberg che spuntano dall’acqua blu scuro. Sono i primi iceberg che vedo nella mia vita. Siamo passati a fianco a una foca che nuotava a dorso. Verso le 15:30 siamo arrivati a Paamiut. Il cielo si è già fatto grigio e le prime pioggie di pioggia fitta iniziano a cadere.
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