L'articolo analizza le ragioni della crisi attuale della democrazia occidentale, evidenziando il paradosso della sua contemporaneità con un momento di grande trionfo: la caduta del Muro di Berlino. Si sottolinea come l'imposizione di un liberismo selvaggio abbia portato alla Russia nelle mani di un dittatore come Putin, mentre l'idea di esportare la democrazia ha dimostrato la sua miopia.
L'inizio della crisi attuale della democrazia occidentale , minacciata seriamente dall'interno e dall'esterno dall'autoritarismo, coincide paradossalmente con il momento di un suo grande trionfo: la caduta del Muro di Berlino. La vittoria non fu il risultato dell'affermazione diretta dei valori democratici, ma l'effetto della debolezza strutturale dell'impero sovietico.
L'imposizione di un liberismo selvaggio (che ha concentrato le ricchezze di un popolo nelle mani di pochi oligarchi) ha distrutto le forze democratiche sorgenti e ha portato la Russia nelle mani di Vladimir Putin, un dittatore senza scrupoli e freni. Fu l'avvio di un'accelerazione incontrollata della globalizzazione e della sua combinazione destabilizzante con la “deregulation”, il dissolversi delle regole nelle relazioni di scambio. A partire dalle scelte di allora, che sul momento potevano forse sembrare pragmatiche ma con il tempo hanno mostrato la loro miopia, si è fatto strada, diventando dominante, il pensiero dell’esportazione della democrazia. Un’espansione della democrazia nel mondo intesa non come attenta (e difficile) costruzione di condizioni politiche, economiche, culturali e psicologiche favorevoli alla sua nascita e al suo sviluppo in nuovi territori, ma come innesto superficiale di costruzioni formali avulse del contesto in cui si pretende di inserirle.Questa idea incongrua, inevitabilmente fallimentare, è un segno importante dell’impasse intellettuale ed emotiva in cui è finita la classe dirigente occidentale, stretta tra l’adesione ai valori democratici e la fede alla ragione della forza pura. I disegni e i progetti per il futuro prodotti attualmente da questa classe dirigente sono in parte una reazione al nucleo di confusione che ospita nel suo pensiero. Poiché la confusione delle idee cerca spesso una via d’uscita nel pensare coeso (che non coincide con la chiarezza) la democrazia sta cedendo spazio al suo nemico più implacabile, il potere del più forte (regno della coesione). La democrazia ateniese ha gestito con prepotenza la sua posizione egemonica all’interno delle città greche, guidata dal suo immediato interesse, e si è creata da sé le condizioni della sua dissoluzione. Il momento critico in cui il suo destino infausto ha imboccato la strada del non ritorno è stata la distruzione di Milos. Nel loro confronto con i Melii, che fecero appello alla giustizia, gli Ateniesi risposero che la giustizia regola le relazioni tra pari, in ogni altra situazione il più debole subisce il volere del più forte. Atene eletta città guida della Grecia, nella contrapposizione del suo sistema democratico con il sistema totalitario persiano, ha abdicato, nell’esercizio della sua egemonia, alla sua cultura politica facendo propria la concezione del potere dell’avversario, a cui si era tenacemente e con successo opposta. La democrazia è storicamente abitata dal conflitto tra il dialogo e la logica del potere e la sua funzione principale è di favorire il primo contro la seconda. Il dialogo rende i rapporti di forza all’interno della comunità trasformabili, allontanandoli dalla loro cristallizazione in strutture oppressive permanenti e crea il senso di fiducia nell'interesse comune e l’amore per la convivialità. Più il principio del dialogo che regola le relazioni all’interno della Polis democratica è sostituito nelle sue relazioni esterne dalla legge del più forte, più la democrazia si snatura. Più la Polis democratica ha successo nell’affidare il suo rapporto con l’esterno alla sua potenza economico-militare, più si indebolisce nel suo interno. L’ “equilibrio del terrore”, l’effetto deterrente della bomba atomica, ha favorito paradossalmente lo sviluppo delle democrazie occidentali, finché è durato (oggi si fa di tutto per aggirarlo piuttosto che superarlo). Poiché ha posto limiti chiari all’uso della loro potenza e ha incentivato il lavoro di mediazione con le forze nemiche, ha incentivato anche le mediazioni nel loro interno. La democrazia è fondata sul suo investimento affettivo da parte dei cittadini. Sull’amore e sulla devozione che essi le rivolgono perché li protegge dai soprusi e dalle ingiustizie, favorisce la loro realizzazione lavorativa e culturale, garantisce le loro libertà politiche e civili, facilita le loro relazioni affettive, erotiche e intellettuali, rende il loro vivere più appagante e significativo
Democrazia Occidentale Crisi Autoritarismo Caduta Del Muro Di Berlino Liberismo Russia Vladimir Putin Esportazione Della Democrazia Dialogo Potere
Malaysia Latest News, Malaysia Headlines
Similar News:You can also read news stories similar to this one that we have collected from other news sources.
«La Lettura» esplora i confiniNel nuovo numero una ricognizione a più voci dal crollo del Muro di Berlino a oggi
Read more »
Putin e il proverbio sulla fine della guerra Ucraina-Russia: cosa ha dettoIl leader del Cremlino annuncia l'apertura della Slovacchia a ospitare negoziati di pace
Read more »
Ucraina, la minaccia della Russia dopo attacco con missili Atacms: Putin userà Oreshnik?I razzi lanciati da Kiev contro la regione di Belgorod
Read more »
Russia, oggi la conferenza stampa di fine anno di Vladimir PutinIl presidente parla alla nazione mentre prosegue la guerra in Ucraina e dopo la caduta dell'alleato Bashar al-Assad in Siria e l'uccisione del generale Igor Kirillov a sette chilometri del Cremlino.
Read more »
Putin: Russia si avvicina agli obiettivi in Ucraina, pronto a incontrare TrumpIl presidente russo Vladimir Putin afferma che la Russia si avvicina ai suoi obiettivi in Ucraina e si mostra pronto a incontrare il presidente americano Donald Trump. Putin sottolinea la necessità di negoziati e compromessi per porre fine al conflitto, sfidando gli Usa a un duello tecnologico sul nuovo missile balistico ipersonico Oreshnik.
Read more »
Putin: 'Russia avanza verso obiettivi, sfida Usa sul missile Oreshnik'During a year-end press conference, Russian President Vladimir Putin claimed that Russia is making progress towards its military goals in Ukraine and challenged the United States in a technological duel over a new long-range missile.
Read more »