Ha ritirato gran parte dei suoi soldati dalla zona di Khan Yunis, lasciandone qualche migliaia: il governo ha comunque ribadito che la guerra va avanti
Nella notte tra sabato e domenica Israele ha ridotto la presenza dei suoi soldati nel sud della Striscia di Gaza, ritirando tutte le truppe delle 98esima divisione del suo esercito, cioè il grosso delle truppe presenti nell’area. Rimarrà nella zona soltanto una brigata, la brigata Nahal. Una brigata dell’esercito israeliano è composta da alcune migliaia di soldati, anche se il loro numero preciso varia da formazione a formazione.
Le truppe ritirate operavano nella zona di Khan Yunis, e secondo l’esercito sono state riportate in territorio israeliano perché la fase di operazioni militari attive contro Hamas in quella zona è terminata. Da adesso in avanti, come già succede in alcune zone nel nord della Striscia di Gaza, le truppe rientreranno in contingenti più piccoli per fare operazioni più mirate e decise dall’intelligence.
L’esercito ha anche detto che i soldati avevano bisogno di riposo, dopo alcuni mesi ininterrotti di combattimenti. La 98esima divisione viene ritirata «per recuperare e per prepararsi a future operazioni», ha fatto sapere l’esercito. Il ritiro delle truppe da Khan Yunis comporta il ritiro completo di tutte le truppe che avevano un ruolo di combattimento attivo dal sud della Striscia di Gaza. Non deve però essere inteso come un indizio di un ritiro più complessivo. Parlando conFormalmente, inoltre, il governo israeliano intende ancora attaccare Rafah, l’ultima città della Striscia di Gaza non occupata dall’esercito, dove si sono rifugiati 1,3 milioni di palestinesi.
Dafroza e Alain Gauthier, con la loro associazione, hanno fatto condannare numerosi autori del genocidio cominciato 30 anni fa
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