Anziano, malato, sepolto dagli ergastoli, decide di confessare fuori tempo massimo. Già i suoi figli hanno 'cantato' prima di lui
Il camorrista che si è fatto da sé E poi c'è chi dice che il 41bis non serve. Se oggi - anzianotto, malato, sepolto dagli ergastoli - Francesco Schiavone ha scelto di saltare anche lui la barricata e scendere a patti con lo Stato, è colpa anche del carcere duro dove stava sepolto. Ancora peggio del 41bis: «Sandokan» era fino a oggi ospite delle «aree riservate», reparti non previsti da nessuna legge dove la deprivazione sensoriale è quasi totale.
Il problema è che il pentimento di Schiavone rischia di arrivare fuori tempo massimo, quando di verità inedite da offrire allo Stato ne sono rimaste poche. Ben prima di lui hanno scelto di «cantare» i suoi figli e soprattutto suo cugino Carmine, il «ragioniere» che teneva i conti del clan, e che ha raccontato per filo e per segno il mercato di rifiuti tossici che per decenni - ben più della droga - ha arricchito i Casalesi.
Solo un ricordo, d'altronde, è da un pezzo l'epoca in cui sull'impero dei Casalesi sembrava che il sole non dovesse mai tramontare. A regnare sulla vecchia zona dei «Mazzoni», le palafitte costruite su paludi ed acquitrini, Schiavone era arrivato con piglio efficiente del self made man, senza quarti di nobiltà camorrista alle spalle.
Lui, implacabile, su quelle montagne di morti costruisce il suo potere: ma anche su rapporti di ferro con la politica ruspante che amministra la Terra dei fuochi, che impara a chiudere tutti e due gli occhi sulle campagne diventate discariche di veleni. Basti pensare che la prima volta che provano ad arrestarlo devono andare a cercarlo a casa di un vicesindaco democristiano, e lui - messo sull'avviso - taglia la corda dalla porta posteriore.
Lo Stato un po' alla volta si è svegliato, sono stati scritti libri di successo, chi nel frattempo non era finito sottoterra è stato arrestato. Nel luglio del 1998 toccò a lui, a Schiavone, stanato da un bunker sotterraneo. Da allora, ventisei anni di sbarre, ferri, porte blindate, mentre uno dopo l'altro compari e parenti si arrendevano ai pm.
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